Intervento Idro-agricolo (f.r.)

2015/2016 - Report GAO

Report 2015 - Attività idro-agricole e pastorali NVPM, sostenute in FR dalla Ong VPM

... Dopo nove mesi! Nuove immagini dal Malì
Sono passati esattamente nove mesi dall'ultimo comunicato stampa delle nostre attività in loco, uno degli intervalli più lunghi nella storia dell'Associazione.
La causa è stata l'insormontabilità delle difficoltà di far pervenire dal Malì qualunque documento cartaceo testimoniante quello che pur si è continuato a fare.
Riepilogo il tutto, scusandomi quando ripeterò cose già dette in passato.
Dalla primavera 2012 la città di Gao, capoluogo della VII regione presso cui risiede il Clan Tamajak  che noi assistiamo è divenuta centro di scontri armati  tra un migliaio di militari Tuareg della guardia del corpo di Gheddafi, ritornati in Malì, ed intenzionati a guidare un movimento per l'autonomia della loro etnia, e l'esercito regolare maliano, intenzionato a non permetterlo.
In questo focolaio si sono inseriti fulmineamente e con  determinazione, guidata da una ferocia  illimitata, dei gruppi sedicenti islamici, che hanno sostituito il loro scopo "religioso" a quello indipendentistico. Questi invasati hanno preso il potere nella città instaurando un regime di terrore ed hanno scatenato un'avanzata da essa verso sud ovest.
Ciascuna delle forze in campo vedeva in Gao il punto chiave per raggiungere i propri scopi.  Solo un'offensiva di terra, a guida francese e con partecipazione di forze armate di alcuni stati dell'Africa occidentale, scattata ai primi di gennaio 2012 e conclusa a fine di quel mese ha potuto liberare Gao dai sanguinari teocrati.
Ma talmente gravi erano stati i danni di quell'evento, tra i quali il blocco d'ogni comunicazione con l'esterno, che da quel gennaio 2013 solo da qualche mese sono stati riattivati i canali bancari per il trasferimento di fondi, e non ancora quelli postali per la spedizione di documenti.      
Il fatto che per tutto questo periodo NVPM abbia potuto continuare nella propria azione è stato dovuto all'eroismo del capo dell'accampamento, Moussa Ag Ogazid, che per 10 volte ha forzato in uscita ed i entrata il blocco di Gao e le innumerevoli cinture di controlli sul percorso verso la capitale Bamako, dove poteva ricevere i nostri contributi tramite Western Union, e da dove poteva ritornare a Gao dopo aver convertito il danaro in carichi di cereali. 
Nel suo ultimo viaggio ha riportato fatture e le foto che vedete, consegnate a dei maliani residenti in Italia, andati in vacanza a Bamako, che me le hanno consegnate.
Si può vedere il magazzino ancora ben fornito di cereali ed anche bidoni di olio, ed un orto che, senza perdere l'intensività, ha raggiunto una notevole estensività.
Lo scopo più immediato che stiamo perseguendo è quello di mettere a coltura altri perimetri già dotati di pozzo, per far allontanare la popolazione nel modo più concreto e vitale dai brutti ricordi dei mesi di terrore, ma soprattutto di miseria, di precarietà e di abbandono maggiori del solito.

Latina, Ottobre 2015                                                                                    Pier Luigi Starace  NVPM


Stampa   Email
Eco-Video EDEN